lunedì 30 maggio 2011

Berillio

2011 Anno Internazionale della Chimica

La Gazzetta del Mezzogiorno, martedì 31 maggio 2011

Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it

La natura ci ha offerto un numero incredibile di sostanze utili per la vita, ma ha anche nascosto varie nocività ambientali fra le sostanze, anche meno note, che entrano nei prodotti di uso comune. Una di queste è il berillio, un metallo relativamente raro, importante industrialmente perché è l'unico metallo leggero (il suo peso specifico è 1,85 volte quello dell’acqua), dotato di un'elevata temperatura di fusione (oltre 1250 gradi Celsius) e perché non è attaccato né dall'aria né dall'acqua, neanche ad alte temperature. Per produrlo si parte da alcuni minerali, fra cui il berillo, un silicato di berillio e alluminio, che è anche usato come pietra preziosa e ornamentale. La varietà colorata di verde per la presenza di tracce di cromo prende il nome di smeraldo; la varietà dotata di un colore blu pallido si chiama acquamarina.

I principali paesi produttori di minerali di berillio, con un contenuto di metallo di 200 tonnellate all’anno, sono gli Stati Uniti e la Cina. Nonostante la sua modesta produzione, il berillio ha molte applicazioni industriali. Viene usato, in generale in lega con altri metalli, specialmente nelle leghe "leggere" con alluminio e magnesio, nell'industria aeronautica e spaziale per la sua elevata resistenza all'usura e per le sue doti di conducibilità termica. La sua lega col rame presenta elevata conducibilità elettrica ed è largamente usata nell'industria petrolifera per strumenti nei cui contatti non si devono formare scintille, che potrebbero infiammare i gas combustibili. Oltre che come metallo, il berillio trova impiego come ossido nell’industria elettrica e nell'industria ceramica; per molti anni l’ossido di berillio è stato impiegato nei rivestimenti interni dei tubi fluorescenti.

L’unico inconveniente è che il berillio e i suoi composti sono cancerogeni e tossici e sono stati responsabili di molti casi di avvelenamento, per berilliosi, dei lavoratori di alcuni settori industriali che impiegano il metallo, le sue leghe e i suoi ossidi, al punto che le autorità ne hanno dovuto vietare alcuni usi. La berilliosi si manifesta con l'infiammazione dei polmoni, che riduce o impedisce la respirazione ed è difficile da curare anche se, fortunatamente, è abbastanza rara.

La berilliosi ispirò ad Isaac Asimov (1920-1992) un racconto di fantascienza nel quale un equipaggio è inviato su un pianeta, Troade, apparentemente fertile, con condizioni simili a quelle terrestri, abbondante vita vegetale, che sembrava ideale per l'insediamento di una colonia umana, per scoprire la causa della morte misteriosa dei componenti di una spedizione precedente; tale morte risultò dovuta una malattia provocata dall'alta concentrazione di berillio su Troade.

Il berillio ha avuto un ruolo molto importante nella storia della fisica; negli anni trenta del Novecento i fisici osservarono che dei campioni di berillio, colpiti da particelle alfa (nuclei di elio) emessi dal polonio, che era stato scoperto pochi anni prima, emettevano una strana radiazione. Nel 1932 il fisico inglese James Chadwick (1891-1974) identificò tale radiazione come dovuta ad una particella sconosciuta, che chiamò neutrone, dotata di massa simile a quella del protone, ma priva di carica elettrica. Mentre i protoni positivi non provocano modificazioni dei nuclei con cui vengono a contatto, perché sono respinti dagli elettroni negativi, i neutroni, liberati dal berillio, arrivano nel profondo dei nuclei atomici provocando grandi modificazioni come misero in evidenza, a partire dal 1933, Enrico Fermi (1901-1954) e i suoi collaboratori a Roma e altri studiosi in Francia, Germania, Inghilterra.

Fino a che, nel 1939 fu scoperto che l’urto dei neutroni con i nuclei degli atomi di uranio provocava addirittura la frantumazione (fissione) di tali nuclei con liberazione di grandi quantità di energia: nasceva così l’”era atomica”. Il berillio avrebbe continuato ad avere un ruolo importante nella tecnologia nucleare; nell’ottobre 1990 in una fabbrica di armi nucleari in Russia si è verificata un'esplosione che ha gettato nell'aria una "nube" di ossido di berillio che ha contaminato la zona circostante, al confine con la Cina, e i suoi abitanti.

Utile e velenoso, per le persone e per l’ambiente, il berillio ha anche interesse come indicatore geologico; oltre al berillio ordinario, che ha peso atomico 9, esiste un isotopo radioattivo, il berillio-10, che si forma dalla collisione dei raggi cosmici con i gas dell'alta atmosfera. Nel 1990 la concentrazione di berillio-10 è stata misurata nei vari strati del ghiaccio dell'Islanda; le analisi hanno mostrato che, negli ultimi due secoli, la concentrazione di berillio-10 risulta maggiore quando aumenta la "attività" del Sole, per cui la misura della concentrazione di questo isotopo radioattivo può essere utile per avere informazioni sulla storia climatica della Terra.

venerdì 27 maggio 2011

La gomma dalle patate

2011 Anno internazionale della Chimica
Giorgio Nebbia nebbia@quipo.it


“I sovietici fanno le gomme con le patate”, era una battuta che circolava fra gli studiosi di chimica industriale negli anni trenta del secolo scorso, ed era vero. Dopo la rivoluzione comunista l’Unione Sovietica aveva dovuto affrontare un duro periodo di isolamento economico ed era stata tagliata fuori dai rifornimenti di gomma naturale, praticamente prodotta soltanto in Brasile, nelle colonie francesi e inglesi e olandesi dell’estremo oriente, nello stato africano della Liberia e nel Congo belga; era cioè di fatto monopolio dei paesi europei non certo simpatizzanti per la nascente nuova grande potenza russa. Ebbe così grande impulso la ricerca scientifica per una gomma sintetica.

lunedì 2 maggio 2011

Claudio Della Volpe. Chimica e uomo

2011 Anno Internazionale della Chimica

Chimica e uomo: dove è il problema?
http://civettaeolivo.splinder.com/post/24510810/chimica-e-uomo-dove-e-il-problema


Il 2011 è l'anno internazionale della Chimica, insomma un momento di riflessione sul ruolo di questa disciplina. Come molti altri chimici sono parecchi anni che rifletto su questo ruolo e credo sia il momento di tirare qualche conclusione. A differenza di altre discipline come la fisica, la biologia o la matematica la chimica non ha una buona immagine presso l'opinione pubblica; basti pensare all'uso aggettivale di fisico, chimico, biologico o matematico; rifletteteci un momento. Di questi quattro termini aggettivali chimico è l'unico che ha un'accezione negativa, fortemente negativa. Biologico viene contrapposto addirittura a chimico; fisico tutto sommato è neutro, matematico ha comunque il senso di esatto, preciso, casomai da un'idea noiosa, ma non negativa.